Soldi

Soldi nel calcio, quanto sono cambiate le cifre negli anni?

Nel mondo del calcio, il suono dei soldi è diventato sempre più assordante negli ultimi anni, con cifre che sfidano ogni immaginazione. Negli ultimi decenni, la quantità di soldi che circola nel nostro sport preferito è esplosa a livelli senza precedenti, trasformando non solo il volto del gioco, ma anche le aspettative dei giocatori, dei club e dei tifosi. Qualche anno fa, un atleta pagato 30 milioni era ben più che una promessa doverosa di sbocciare… Ma chi veniva pagato questa cifra ?

Ormai, ad oggi, basta una buona stagione per vedere il valore di un giocatore schizzare alle stelle. In un mondo dove ci sono sempre più introiti derivanti da tutto tranne che quello che succede nel campo da gioco, gli atleti vedono cambiare il costo del proprio cartellino più e più volte all’anno. Bastano due partite buone per aggiungere 10, 15, 20 milioni al costo, ne basta una per dimezzarlo. Anche le squadre più modeste ormai hanno la possibilità di piazzare qualche giocatore sul mercato a prezzi che 15 anni fa sarebbero stati relegati solamente ai top players. Qualche esempio? Continuate pure a leggere.

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Soldi e calcio: stesso costo, diversi giocatori

Partiamo dal fatto che questo non vuole assolutamente essere un articolo che mette a paragone i giocatori passati con quelli presenti. Si sa, il calcio è in continua evoluzione ed è normale che cambino interpreti e cifre. Però fa sicuramente pensare il fatto che prima, con 30 milioni, ti potevi permettere giocatori al top in Europa, mentre oggi in tanti arrivano a questa valutazione. Perché proprio 30 milioni? Perché è stata la cifra che il Barcellona ha versato per Ronaldinho Gaucho al PSG nel 2003. Uno dei giocatori più iconici mai, capace di colpi incredibili sempre con il sorriso in faccia, ad un prezzo che oggi consideriamo basso. Parliamo di un giocatore che aveva già dimostrato tantissimo, e che nel giro di due anni arriva a vincere il pallone d’oro più sacrosanto della storia.

Sapete il nome di un’ala/ trequartista di 23 anni che ai giorni d’oggi vale 30 milioni? Charles de Ketelaere. Ora, per quanto il giovane belga abbia fatto una buona stagione all’Atalanta e abbia “riscattato” così la pessima fatta invece con il Milan, mettere i due giocatori uno affianco all’altro è scorretto nei confronti del nerazzurro. Charles ha messo a segno 11 gol e 8 assist in campionato, un ottimo bottino per essere la sua prima stagione con la Dea. È diventato una pedina importantissima per Gasperini, che approfitta della sua duttilità per metterlo trequartista, esterno o punta in base a cosa più gli serve. Ma l’altro è Ronaldinho Gaucho, un giocatore che a prescindere dalla maglia non ha mai sofferto l’ansia da prestazione, a differenza del giovane belga. E parliamo dello stesso prezzo. Non può esistere paragone.

Prendiamo un’altra figura e un’altra situazione ma con una valutazione simile: Kenan Yldiz. Non entriamo nel merito tecnico del giovanissimo attaccante turco in forze alla Juventus, poiché si parla di un giocatore abile tecnicamente e sveglio nelle scelte da prendere. Però, dopo solamente 23 partite (738 minuti giocati totali) e un gol, avere già una valutazione di questo tipo lascia di stucco un po’ tutti.

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Nel mentre, in difesa…

Proviamo a guardare un po’ nelle difese, reparto dove di solito le squadre tendono a spendere meno. Si sa, più si gioca in avanti e più è facile avere una valutazione alta e quindi i difensori spesso costano meno dei colleghi in attacco.

Vi ricordate Gianluca Zambrotta, uno dei terzini italiani più iconici del calcio moderno? Il difensore nato a Como e che ha militato nella Juve, nel Barcellona e nel Milan, è costato complessivamente 32,5 milioni di euro. Nel suo momento di massima forma, quando aveva un valore attorno ai 28 milioni di euro, era uno dei terzini che ogni squadra voleva con se. Le sue eccellenze risiedevano nella potenza fisica e nella resistenza. Dotato di destrezza naturale, era un calciatore versatile, in grado di utilizzare entrambi i piedi. Inizialmente si distinse come esterno offensivo al Bari, ma alla Juve si adattò al ruolo di esterno destro di centrocampo nel 3-5-2 di Carlo Ancelotti e successivamente come terzino sinistro nel 4-4-2 di Marcello Lippi. Mostrava abilità sia in fase offensiva che difensiva, evidenziandosi come un giocatore tecnico, tattico, veloce e con un eccellente controllo di palla.

Sapete ad oggi un terzino con un valore stimato simile chi è? Vitaliy Mykolenko, terzino sinistro dell’Everton. Come per il caso di de Ketelaere, questo non deve essere un attacco nei confronti del giocatore: l’atleta ucraino è valido e si distingue per la sua velocità, resistenza e buona tecnica individuale, eccellendo soprattutto in fase offensiva. È disciplinato tatticamente e dimostra abilità anche nella marcatura, garantendo una presenza affidabile sia in attacco che in difesa. Però il paragone con un vincitore  (ai tempi) di due scudetti di fila e in pianta stabile di una delle nazionali italiane più forte mai esistite non può reggere. Da una parte un buon giocatore, dall’altra uno dei terzini italiani più forti di tutti i tempi.

Ad oggi, un’altro terzino con una valutazione attorno ai trenta milioni sarebbe Joao Cancelo. Detta così, non sarebbe neanche un binomio troppo strano: il portoghese, quando è in forma, è sicuramente tra i migliori nel suo ruolo. Appunto, quando è in forma. In questa stagione, Joao ha alternato buone partite ad altre terribili (soprattutto in fase difensiva), spesso danneggiando il Barcellona con entrate scomposte in area e cartellini evitabilissimi. E noi stiamo comparando quindi il prezzo del miglior Zambrotta con quello del peggior Cancelo. Maledetta inflazione.

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Fai una buona stagione? Allora vali un sacco di soldi!

A volte, per pompare il prezzo del cartellino, basta una stagione. A volte pure meno. È sempre più frequente la stessa situazione: un club compra un giocatore, quel giocatore imbrocca 5 partite buone di fila, il club lo lucida bene e lo vende a chi può dare più soldi. Tutto giusto, nessun problema: dopotutto, è questo uno dei modi più sani per mandare avanti le finanze della società. Il punto non è voler fare sana compravendita, ma il prezzo effettivo di alcuni interpreti.

Qualche esempio? Nel 2022, Moises Caicedo è stato protagonista nonostante la sua giovane età di un buon campionato del Brighton. Il classe 2001 ha dimostrato tranquillità con la palla e testa sulle spalle per tutto il campionato. Senza però aver fatto niente di seriamente eclatante, la valutazione del ragazzo è passata da 10 milioni a 90, arrivando ad essere venduto al Chelsea per la cifra esagerata di 116 milioni di euro. Quest’anno il giovane ecuadoregno ha giocato numerose partite in Premier League, senza mai brillare come d’altronde nessuno nella sua squadra. Probabilmente questo ragazzo avrà un gran futuro davanti a sé, ma ad oggi non è in grado di tenersi la squadra sulle spalle. Per 116 milioni lo devi saper fare, ma questa è colpa di chi lo ha pagato così tanto.

Un altro giocatore che ha vissuto una buona stagione ed è stato subito venduto per un prezzo folle è Rasmus Højlund. L’attaccante danese, dopo 32 partite e 9 gol con l’Atalanta, si è visto aumentare il valore da 15 milioni a 65. Il Manchester United è entrato a gamba tesa, comprando il giovane per 73 milioni di euro. Il giovane ha giocato poi 25 partite in Premier League, segnando 8 gol (meglio lo score nelle varie coppe): non male per la prima stagione in Premier, ma se rapportato al prezzo questi numeri sono molto, molto bassi.

L’ultimo arrivato nella classe “Wonderboy” non è un giovane, ma un atleta ventottenne: Serhou Guirassy. La prima punta dello Stoccarda, dopo una prima parte di carriera tra i 5 e i 10 milioni di valore, ha fatto il botto. 24 partite, 25 gol e tanti occhi puntati delle big. Dopo neanche una stagione, il suo cartellino vale 40 milioni (per via di una clausola).

Questo articolo non vuole essere una semplice lamentela, un “ai miei tempi”. Anzi, tutt’altro: è solamente una cronaca di come i prezzi si evolvono con il passare del tempo. Più soldi nel mondo del calcio vuol dire stipendio più alti, cartellini più costosi, prezzi più esosi. Prima, un top player mondiale lo pagavi meno di un buon giocatore di oggi, ma anche gli introiti erano nettamente inferiori. Ogni costo nel mondo del calcio è destinato a salire, con sempre più sponsor e sempre più partner alle spalle. Chissà per quanto tempo sarà possibile tenere questi ritmi…

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Fonte foto: UEFA.com X

 

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