La stagione corrente del Milan ha fatto sorgere un dibattito molto acceso tra i tifosi rossoneri: continuare con Pioli o cercare un nuovo allenatore a fine anno e salutare il del Pioli’s on fire?. Questo dubbio sta attanagliando anche la società di via Aldo Rossi, in cerca costante di nuovi profili che, eventualmente, possano prendere l’eredità del tecnico emiliano.
Il perché dei dubbi su Pioli
I primi mugugni si sono uditi subito dopo la gloriosa stagione che ha portato al tricolore, furbescamente sottratto ai cugini cittadini. Prima della favolosa cavalcata europea e dopo la rovinosa eliminazione in semifinale di Champions molti tifosi milanisti stavano assistendo ad un Milan molto altalenante, prestazioni convincenti si alternavano a rovinose battute d’arresto che però comunque hanno portato, a fine stagione, il Milan a riqualificarsi alla Champions League della corrente stagione.
Trame di gioco prevedibili, a volte lente e imprecise, tutto ciò aveva condizionato il Milan 2022/2023 e purtroppo per i tifosi della Sud è una caratteristica insita anche nel nuovo Milan 2023/2024. Sebbene quest’anno alcuni risultati, seppur in maniera rocambolesca, siano arrivati, la squadra rossonera si trova fuori dalla Champions League da novembre, lontana 8 punti dall’Inter capolista e fuori dalla Coppa Italia, dopo lo scontro con la Dea di Gasperini.
Tutto ciò però, va inquadrato anche in una cornice di infortuni e cessioni che hanno limitato il lavoro del mister emiliano. I rossoneri hanno dovuto fare i conti complessivamente con 87 indisponibilità per infortunio, una media di 5 giocatori a partita. Sono addirittura 19 i giocatori rossoneri costretti a fermarsi per problemi fisici, in questa prima fetta di stagione, solo pochi giocatori sono stati risparmiati da questa epidemia.
Molti accusano il corpo di preparatori atletici che lavora con Pioli. Queste problematiche hanno costretto la società a mettere sotto la lente d’ingrandimento l’operato dell’allenatore e quindi pensare, ad un eventualmente, cambio a stagione conclusa.
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💣 Uno degli allenatori più apprezzati dal #Milan per la sua metodologia di lavoro è Julen #Lopetegui!🗣️ @MatteMoretto #Calciomercato pic.twitter.com/MN3kIwNwIh
— DCM (@DIRETTADCM) February 8, 2024
I vari profili ipotizzati dalla dirigenza rossonera per il futuro del Milan
La scommessa Julen Lopetegui
L’ultimo nome che sta balenando nelle menti dei dirigenti rossoneri riguarda l’allenatore spagnolo ex Wolverhampton Julen Lopetegui. Il mister iberico ,ad oggi, è senza squadra ed accetterebbe di buon grado la destinazione italiana. Il modulo molto spesso utilizzato dall’allenatore spagnolo, almeno negli ultimi due anni, è il 4-2-3-1, insomma un ritorno al passato per il Milan, che rievoca dolci sogni scudetto.
L’ultima squadra allenata dal tecnico ex Real, il Wolverhampton aveva un gioco veramente divertente e frizzante, un gioco molto rapido e corale, esaltato dai ritmi elevati della Premier League. La caratteristica peculiare di Lopetegui è anche la malleabilità con cui può variare, a seconda della partita, delle esigenze e della situazione infortuni, il modulo di gioco della sua squadra. Infatti molte partite i Wolfes le hanno giocate con il 3-4-3, il 4-3-3 o addirittura ,in certi casi, il 3-5-2, per avere una migliore copertura in fase di ripiegamento.
Il sogno Antonio Conte
Un altro nome, a proposito di 3-5-2 è quello di Antonio Conte, ex allenatore del Tottenham anche lui senza panchina. Il calcio iper tattico, a volte statico e soporifero, del tecnico leccese è noto a tutti, ma nonostante ciò è continuamente ricercato da numerosi club di tutto il mondo.
Il modulo prediletto del mister pugliese è il 3-5-2 ma anche il 3-4-3 è stato utilizzato, come nella parentesi Chelsea, con ottimi risultati. Sebbene il gioco possa risultare, a volte, noioso, statico e prevedibile, la vera peculiarità di Conte sta nella sua capacità innata di mentalizzare e infondere la sua etica del lavoro, quasi maniacale, ad ogni giocatore con cui entra in contatto. Riuscendo a creare un gruppo unito e forte, sia mentalmente, sia atleticamente.
Le squadre del tecnico ex Inter sono molto riconoscibili, anche solo dopo pochi allenamenti, per via dell’intensità del gioco, della precisione, e per l’imperturbabilità d’animo che li spinge a non dare mai per persa la partita, anche nelle situazioni più disperate. Con lui il Milan farebbe quello step mentale in più che sta mancando e che lo porta, sistematicamente, a dilapidare punti con squadre più piccole. Un punto negativo riguarderebbe però la totale rifondazione modulistica che conseguirebbe un suo avvicendamento alla panchina della società di via Aldo Rossi, ipotesi non molto gradita ai dirigenti rossoneri.
Altre due ipotesi che stuzzicano la società rossonera sono quelle che portano a Vincenzo Italiano, attuale allenatore della Fiorentina e Roberto de Zerbi, attuale coach del Brighton. Seppur molto complesse, queste ipotesi hanno riscontrato molto successo tra i tifosi milanisti.
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Le certezze tattiche di Vincenzo Italiano
La sua parentesi alla Fiorentina sembra essere al capolinea, un gioco molto raffazzonato, confusionario e poco concreto sotto porta sta portando la squadra gigliata lontano dalla Champions League, ma comunque non troppo lontano dall’Europa. Il modulo molto utilizzato da Italiano è il 4-3-3, il suo marchio di fabbrica è il possesso palla, quasi ipnotico, con il quale prende il controllo e detta i ritmi di gioco della partita.
A volte però il suddetto controllo palla risulta essere inutile data la poca incisività sotto porta degli attaccanti a sua disposizione. Un altro problema a cui si esporrebbe ,l’eventuale difesa milanista in caso di arrivo di Italiano, è quello delle ripartenze avversarie, infatti mantenendo la difesa molto alta, quasi nella metà campo avversaria, il Milan si scoprirebbe ai contropiedi avversari.
Oltre alle questioni di campo, la strada che conduce a Vincenzo Italiano incontra per forza di cose anche quella di Rocco Commisso, che non vuole assolutamente abbandonare l’allenatore ex Spezia, nel pieno periodo evolutivo della sua creatura. Insomma, ad oggi, questa sembra l’ipotesi meno plausibile.
La spregiudicatezza ragionata di Roberto De Zerbi
L’ultima ed allettante pista che stanno sondando i dirigenti milanisti porta ad un allenatore che sta strabiliando per gioco, mentalità e risultati, in Inghilterra: Roberto de Zerbi. L’allenatore ex Sassuolo è uno dei coach più ambiti nel panorama internazionale, per il suo modo di giocare, quasi Guardioliano, per la sua fame di vittorie e soprattutto per la sua capacità di trasformare in talento qualsiasi giocatore da lui allenato.
Per lui sono insistenti le voci che lo vedono accostato a grandi panchine nel panorama inglese, quindi un suo eventuale ritorno nel bel paese sembrerebbe davvero impossibile. Il tecnico dei Seagulls ha come marchio di fabbrica il 4-3-3, ma ha anche utilizzato, con discreto successo, il 4-2-3-1 o il 4-3-2-1 a seconda delle diponibilità nel pacchetto avanzato.
Con lui il Milan avrebbe fatto un passo avanti sicuramente per quanto riguardano le trame di gioco, ma non credo sotto l’aspetto mentale e dei risultati in campo europeo. Data la poca esperienza in campo internazionale e su palcoscenici importati, che ,ad ora, vanta il tecnico bresciano.
Starà ai dirigenti di Casa Milan cercare e trovare il profilo giusto di allenatore, capace e carismatico che possa, con il suo lavoro, riportare il Milan ai livelli a cui, l’ormai defunto ex presidente rossonero Silvio Berlusconi, aveva abituato i ragazzi della Sud.
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Fonte foto: X Milan