Giappone, Nigeria oppure Senegal? Forse sono questi i paesi su cui riponete la massima fiducia se parliamo di possibili sorprese ai mondiali del 2026. Proviamo ad insinuarci più in profondità, a parlare di piccole realtà pronte a farsi notare prima del famigerato mondiale in America. Per farlo bisogna adocchiare il percorso di due nazionali che non si trovano sotto i riflettori ma lo meriterebbero. Oggi andremo a parlare della crescita esponenziale di due nazionali.
La crescita calcistica del Mali
La prima si trova in Africa e non se la sta passando benissimo a causa della proliferazione di cellule jihadiste nel nord del paese. Il calcio sembra però essere in grado di occultare e alleviare le ingerenze politiche. Per chi non lo avesse capito stiamo parlando del Mali, uno stato del Sahel Centrale che, grazie al supporto della Redbull, sta imbastendo una nazionale niente male. Ma cosa c’entra la Redbull in tutto questo?
La lungimiranza della Redbull e non solo..
Beh, è forse la figura più importante dello sviluppo del calcio africano. Grazie alla collaborazione con JMG, Bamako, Real Bamako e Guidars, il colosso austriaco ha portato con sé diversi talenti maliani significativi in Europa: Mohamed Camara, centrocampista del Monaco, Amadou Haidara, centrocampista proprio del Lipsia, Nene Dorgeles, attaccante del Salisburgo e molti altri facenti parte della nazionale maggiore. Ultimamente anche il Reims e l’Almeria stanno investendo molto sul calcio maliano. L’attaccante dell’Atalanta El Bilal Touré, (che purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di vedere a causa di un infortunio piuttosto lungo) arriva proprio dall’Almeria. Il Reims invece, ha scovato dalla JMG Bamako Kamory Doumbia, uno dei calciatori maliani più promettenti.
I risultati convincenti delle giovanili
Inoltre il Mali nel 2019, ai mondiali U-20 si è dovuta arrendere solo all’Italia ai quarti di finale con una squadra formata da diversi calciatori interessanti come Ibrahima Kone, attaccante dell’Almeria, Sekou Koita del Salisburgo, Mohamed Camara il quale abbiamo già parlato prima e Boubacar Traore del Wolverhampton. In questo Mondiale U-17 sono probabilmente la squadra schiacciasassi del torneo nonché una delle favorite. Dopo il 5-0 rifiato al Messico i ragazzi di Coulibaly sono pronti ad affrontare il Marocco.
La crescita calcistica dell’Uzbekistan
Se adesso abbiamo parlato di una nazionale situata nel cuore del continente africano, passiamo ad un’altra nel cuore dell’Asia, l’Uzbekistan. La crescita della nazionale del paese ex sovietico è spaventosamente positiva. La nazionale maggiore si sta giocando un posto ai prossimi mondiali e recentemente ha pareggiato con l’Iran 21° nel ranking FIFA, un risultato impensabile anche solo pochi anni fa. E se pensate che il maggior esponente del calcio uzbeko sia Shomurodov state commettendo un grande granciporro. È sicuramente uno dei calciatori più importanti ma a prendersi la scena adesso è Abdukodir Khusanov, difensore centrale classe 2004 del Lens. Ci sono altrettanti giovani talenti interessanti come Abbosbek Fayzullaev, ala d’attacco del Rubin Kazan la quale sta incutendo terrore alle retroguardie del campionato russo.
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L’outsider che fa tremare chiunque
Nel mondiale U-20 non hanno di certo sfigurato, sconfitta agli ottavi di finale contro l’Israele arrivato poi in semifinale del torneo. L’Under 17 dell’Uzbekistan invece dovrà ancora una volta tentare l’impresa al mondiale in Indonesia. Si, perché i lupacchiotti bianchi dopo aver pareggiato ai gironi per 2-2 contro la Spagna, hanno recentemente buttato fuori l’Inghilterra che era una delle favorite del torneo. Adesso dovranno vedersela contro la Francia, un avversario spigoloso, ma gli uzbeki sono pronti a sostenere la propria nazionale.
Le qualificazioni Europee insegnano
Insomma, il calcio si è attecchito in tutto il mondo e se prima dovevamo varcare oltreoceano per accorgersene, adesso basta vedere le qualificazioni ad Euro2024. Squadre come il Lussemburgo, Kazakistan e Moldavia che erano considerate squade cuscinetto, hanno rasentato la qualificazione diretta. Le prime due citate potrebbero addirittura scontrarsi in caso dovessero vincere rispettivamente contro Grecia e Georgia. Non sarà una gara facile per entrambe ma nel calcio mai dire mai e nell’epoca calcistica in cui stiamo vivendo, questo motto assume sicuramente un significato più intenso ed eloquente.
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Fonte foto: X Uzbekistan