Europa League, Brighton – Ajax è già iniziata: un occhio alle squadre

Da una parte l’Ajax, criticato aspramente per avere una rosa giovanissima e, a detta di molti, troppo inesperta. Dall’altra il meraviglioso Brighton di De Zerbi, reo di essere una meravigliosa squadra da veder giocare e carica di giovani talenti che esprimano un calcio tra i migliori in Europa. E non si dica che la differenza sta solamente nel materiale umano: Bergwijn, Sutalo e Akpom tentano in ogni modo di risollevare la squadra. Ma in questo momento i lancieri sono in mezzo alla tempesta. E la prossima sfida di Europa League sarà proprio tra queste due squadre.

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Era prevedibile che non sarebbe stato semplice per l’Ajax ripartire e riportare la squadra a un livello competitivo. C’erano troppe questioni irrisolte dalla scorsa stagione, che si era conclusa con un deludente terzo posto, molto distante dal Feyenoord, e con due allenatori licenziati. Non era realistico aspettarsi che l’arrivo di Maurice Steijn sarebbe bastato a cambiare il destino della squadra. Inoltre, il mercato dei trasferimenti è stato discontinuo, con importanti partenze verso la fine della sessione, come il passaggio di Kudus al West Ham, il che ha portato a un ringiovanimento della rosa, tanto da renderla la più giovane dell’Eredivisie. Questa situazione ha comportato sfide notevoli nel costruire una squadra coesa con i nuovi giocatori “presi da campionati di seconda fascia”.

Analizziamo una partita simbolo del momento buio dei lancieri, quella contro il Twente.Alla fine della scorsa stagione, Twente-Ajax si era conclusa 3-1; lo stesso risultato si è ripetuto nella quinta giornata dell’attuale campionato, ma con un andamento ancora più negativo.

I lancieri hanno iniziato la partita in modo disastroso ad Enschede, trovandosi già sotto di due gol dopo 11 minuti. Entrambi i gol sono stati principalmente frutto di respinte del portiere Gorter, che stava facendo miracoli, mentre la difesa sembrava incapace di reagire, permettendo a Rots e Steijn (figlio dell’allenatore) di segnare facilmente. Tuttavia, c’è qualcosa di più preoccupante dell’approccio negativo: la netta sensazione che la squadra non sia mai entrata davvero in partita.

Questo è emerso anche dopo che, finalmente, in una bella azione costruita da due difensori (Hato e Borna Sosa), Brobbey ha segnato il gol della rimonta. Questa impresa non ha sciolto la confusione e la lentezza nel gioco. E quando nel secondo tempo i cambi hanno portato un po’ più di organizzazione, uno dei nuovi ingressi a centrocampo, Van der Boomen, è stato vittima di un errore che ha portato al terzo gol del Twente, fissando il punteggio sul 3-1.

Sette punti di distacco dalla vetta del campionato sono già molti. Forse troppi, per non iniziare a preoccuparsi.

La squadra sembra mancare di un vero leader in grado di prendere il controllo, nonostante gli sforzi generosi di Bergwijn. Inoltre, molti giocatori sembrano insicuri. Le prestazioni di alcuni nuovi acquisti, come Sutalo e il numero 10 Akpom, fanno dubitare che le scelte fatte durante l’estate siano state appropriate, e che questi giocatori siano all’altezza dell’eredità del prestigioso club Ajax, che è abituato a competere ai massimi livelli e ha una maglia molto pesante da indossare.

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E poi c’è il Brighton

Due giocatori dalla Championship. Uno dalla Superliga. Due, di cui l’impressionante Mitoma che ha dato prova di grandissimo talento, dalla Jupiler Pro League. E la lista sarebbe ancora lunga, ma già da questi pochi dati si può capire come età e provenienza del giocatore non siano davvero dei problemi, se c’è “Garra”. Anche questione di chi siede in panchina? Molto probabile.

Sicuramente avere in panchina un allenatore come De Zerbi aiuta e non poco a far sbocciare talenti. L’allenatore italiano sta portando la sua idea di calcio talmente all’estremo da aver convinto una squadra che non aveva mai messo piede in Europa in 122 anni di storia di poterci stare, e di poterci stare a modo suo. La stessa squadra che in campionato da quando c’è lui ha fatto 4 gol al Chelsea, 3 al Liverpool, 3 all’Arsenal, 3 al Manchester United. Non ci sono limiti. Quando credi fortemente in un’idea è così.

E non solo: grazie a Roberto, il Brighton può permettersi di vendere i pezzi pregiati ( vedi Mac Allister e Moisés Caicedo, venduti complessivamente per circa 150 milioni) e comprare talenti meno famosi. Talenti che verranno plasmati dall’idea di calcio di questo signor allenatore.

Il bilancio di quest’anno è in positivo di 94,5 milioni di euro: in questa situazione, molti allenatori si sarebbero lamentati, chiedendo ai club di fare uno sforzo sul mercato.

E invece il Brighton è in piena corsa per un posto in Europa, momentaneamente sopra ad un colosso come il Manchester United.

Tutto questo con una squadra con età media di 25,3 anni, proveniente per lo più da squadre di seconda fascia o da esuberi che non giocavano nei rispettivi club. Quindi difficilmente l’età bassa deve essere vista come un problema. più che come un’opportunità. I giovani, se ben seguiti, avranno sempre quella marcia in più legata alla voglia di spaccare tutto, di emergere. E vedere una delle squadre che più ha sfornato talenti come l’Ajax non riuscire a valorizzare i propri ragazzi fa storcere il naso a tutti.

Sopratutto ai tifosi dei lancieri.

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